Movimento 5 Stelle, primo sconfessato alla Camera.
Alessio Tacconi, l'unico eletto all'estero, accusato dagli attivisti di aver inviato volantini elettorali utilizzando gli sconti postali
di Redazione
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l primo guaio per il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle viene dall'estero e ha come protagonista involontario Alessio Tacconi. 35 anni, proveniente dalla Bassa veronese ma emigrato per lavoro a Zurigo, è stato l'unico eletto all'estero del M5S alla Camera, nella circoscrizione Europa.
LE TRE ACCUSE
Tacconi è stato sconfessato dagli attivisti esteri del Movimento con una lettera aperta pubblicata sul blog Movimentocinquestelle.eu che lo accusa di tre comportamenti non autorizzati: primo, assieme ad altri due candidati ha usufruito degli sconti postali per fini elettorali per inviare agli elettori migliaia di lettere elettorali dove promuoveva la sua candidatura. Secondo, ha condotto la sua campagna in prima persona, non confrontandosi con gli altri attivisti, ma creando «un partitino tutto suo, denominato "Alessio, si cambia!». Terzo, «non ha rendicontato le spese elettorali».
LA DIFESA
Nulla di grave, in un altro partito. Ma tre eresie in un Movimento che predica il rifiuto di qualsiasi utilizzo dei soldi pubblici per fini elettorali, la non competizione interna e la trasparenza di qualsiasi spesa sostenuta a fini elettorali. Tacconi si è difeso con un video su YouTube, nel quale spiega che non è vietato usufruire degli sconti elettorali e che ha impoostato la sua campagna in mianiera personale perché non si era trovato un accordo con gli altri attivisti all'estero.
L'INTERVENTO DELLO STAFF
Gli attivisti all'estero premono per un intervento dall'alto da parte dello staff che riporti ordine. Mentre gli altri partiti di Montecitorio iniziano a sfregarsi le mani e a interessarsi alla sua figura, vedendo in lui il primo potenziale deputato pronto a lasciare il Movimento per coinfluire nel gruppo Misto.