ITALIA il paese della bugia (m5).

Il leader del M5S non parla mai di ripresa. E non è un caso. I suoi comizi si rivolgono a un paese che non ci crede più. E si sta adattando alla crisi .Sul web, si sa, tutto è sotto gli occhi di tutti ma è nascosto, tutto e' messo tra le righe e chi riesce a compredere tutto questo viene preso per matto, il fatto che Non è un caso che nei comizi di Grillo la parola crescita (al centro dei discorsi di tutti i suoi  candidati) non compaia mai. Allora cosa si puo' dire al nostro guru della nuova politica, come si fa a portare fuori l'italia dalla crisi, idee, programmazioni, se si va a vedere tutte le iniziative del 5 stelle fino ad ora sono state solo blocco, opposizione, poi piccoli accorgimenti in alcuni passaggi nelle varie  commissioni, ma nessuna proposta seria di legge per una crescita dell'economia, per un crescita del lavoro, allora come si esce da tutto questo caos? Con propaganda, con promesse, o con fatti reali, il popolo fino ad ora segue con molta attenzione il movimento di grillo perche' in quei ragazzi vedono i loro figli, i loro nipoti, ma sopratutto vedono il futuro della nostra nazione, ma la popolazione sta iniziando a lamentarsi a borbottare perche' non vedono risultati, non vedono proposte, e le loro certezze stanno piano piano scredolandosi. Molti amici e simpatizzanti del movimento 5 stelle, mi hanno contattato lamentandosi e dicendo che e' tutto una bufale, che il movimento e grillo dicono solo bugie, io ho chiesto come mai dicono queste cose, come mai si lamentano prima erano i paladini del moviemnto ora sono diventati gli accusatori? La loro risposta mi ha fatto impressione mi hanno spiegato un paio di cosine che voglio riportarle qui e comprendere insieme a voi se si puo' fare politica in questo modo.Non è un caso che nei comizi di Grillo la parola crescita  A differenza dei suoi competitor il leader del M5S non propone mai ricette per “tornare a crescere”, proposte per “rientrare dal debito”, idee per “recuperare competitività”, soluzioni per “uscire dalla crisi”. No. In qualche modo è come se Grillo e il suo elettorato fossero già oltre, avessero introiettato l’idea che siamo di fronte a un cambio di fase storica, un processo irreversibile: l’Italia, schiacciata da un debito pubblico monstre, non tornerà più a crescere, la ripresa è un’illusione, non ci rimane che modificare abitudini e consumi e regolare i conti tra noi. È, in fondo, quello che molte famiglie stanno già sperimentando da tempo. Da anni sentono annunciare una ripresa che non c’è, non ricevono segnali in senso contrario e provano a capire come cavarsela. Tagliando dove si può, riorganizzando consumi, abitudini, stili e tempi di vita. Il punto di partenza della riflessione del Movimento per la decrescita felice. «Il debito è un mostro che non si abbatterà mai, un meccanismo perverso ci impone di correre sempre di più per annullare l’effetto del debito» .Naturalmente la tentazione sarebbe quella di dare l’addio all’euro. Lo stesso Grillo fino a poco tempo fa non lo escludeva. «Uscire dall’euro non è un tabù» annunciava a maggio all’agenzia Bloomberg. «La moneta unica è un cappio al collo che si restringe di giorno in giorno, si potrebbe ritornare alla lira attraverso una svalutazione del 40-50 per cento che renderà le nostre esportazioni più competitive». Negli ultimi mesi, però, l’ex comico ha corretto la linea. Nel suo programma non si parla di default pilotato, di uscita dall’euro o di ritorno alla lira. Si accenna a un vago referendum sull’euro e poco di più. «è vero, c’è stato un cambio di linea, in fondo si sa che l’opinione pubblica italiana è sostanzialmente favorevole all’euro e che per un paese come il nostro sarebbero maggiori i danni dei benefici» In realtà quello che è chiaro è che sia nel Movimento 5 stelle che in quello per la decrescita felice la ricetta bottom up ha finito per prevalere su quella top down. Si pensa più a come cambiare abitudini di vita, tagliare la spesa pubblica e introdurre buone pratiche che a offrire un programma organico per il rientro dal debito e il rilancio dell’economia. La “Grillonomics” è più un modello di vita che un programma politico, un impasto ancora confuso di idee che attingono da esperienze diverse. Povera Italia  con questi uomini che si dicono politici e' tutto un bel programma.Domenico Marigliano.

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