In un video le prove incontrovertibili del colpo di stato del Bilderberg in Italia.
Le immagini che abbiamo filmato e riportato nel video dall’esterno dell’Hotel Marriott di Copenaghen dove era in corso la riunione del Bilderberg 2014 sono simili a quelle che abbiamo visto più volte in Tv in occasione del G7 o del G20 e che tutti i media mondiali documentano normalmente. Cecchini sui tetti, spiegamento di polizia ad ogni angolo delle strade, manifestanti fatti allontanare con la forza, auto blindate, elicotteri che sorvolano la
location, sommozzatori militari che pattugliano le acque adiacenti. Ma queste nostre immagini, invece, nessuno le ha trasmesse. Siamo riusciti solo ad ottenere che Gianluigi Paragone, invitandoci in studio ne mandasse in onda qualche estratto a La Gabbia censurando però per intero il racconto con le prove schiaccianti del golpe del 2011 in Italia. Di questo meeting nessun altro ne ha parlato. Noi eravamo gli unici italiani a raccogliere immagini e video e l’unica testimonianza integrale mostrata pubblicamente è data da questo video di 6 minuti che abbiamo postato su you tube che ho realizzato insieme ad un fotoreporter, ad un cameraman e a Salvo Mandarà che è riuscito a mandare le immagini live in streaming sul suo canale. E’ questa l’unica prova documentata dell’incontro tra i 120 uomini più potenti del mondo. Eppure il fotoreporter che era con noi ha fotografato l’entrata nell’hotel di Monica Maggioni la direttrice di Rai news 24. Che ci faceva a quel meeting una giornalista della nostra Tv di stato ? Com’è possibile che nel suo programma di notizie non ha mai fatto accenno a quella riunione nonostante l’importanza dei personaggi da lei incontrati in quella sede e dei temi trattati di interesse pubblico ? Cosa giustifica la sua partecipazione ad un incontro con i big del pianeta per tre giorni in un hotel di lusso ? Perchè tanta segretezza anche da parte dei giornalisti ? E’ evidente che in quella sede si prendono decisioni che hanno un forte impatto sulle scelte di governo, scelte che favoriscono quelle lobby della finanza speculativa i cui interessi sono in palese contrapposizione con gli interessi dei popoli e degli stati nazionali. Se analizziamo chi ha indotto la crisi dello spread che nel 2011 ha portato alla caduta dell’ultimo governo democraticamente eletto e al commissariamento dell’Italia da parte di tecnici non eletti e provenienti proprio da quelle lobby come Mario Monti, scopriamo il ruolo determinante avuto da alcune grandi banche che hanno venduto in maniera massiccia e improvvisa i titoli di stato italiani in un periodo in cui il Governo in carica aveva ancora la maggioranza e lo spread era ancora nella media e quindi nulla giustificava una tale fibrillazione sui mercati e l’insensata scelta di quelle banche di mettere sotto attacco il nostro paese. La Deutsche Bank vendette addirittura l’88% dei titoli di stato italiani che aveva in portafoglio nei primi 6 mesi del 2011 finendo sotto la lente della Consob. Una scelta che lo stesso Romano Prodi definì un suicidio. Comportamento simile lo ebbe la Goldman Sachs infatti in un articolo di Milano Finanza di quel periodo la banca d’affari americana viene accusata di aver indotto la crisi sui mercati e di aver dato il via all’ondata di vendite di titoli italiani. Poi ci furono le responsabilità della Banca Centrale Europea che ritardò le iniezioni di liquidità (ltro) che avvennero solo quando il governo in carica diede le dimissioni e fu sostituito dal governo tecnico. Ma soprattutto responsabile di aver inviato quella lettera al Governo italiano a firma di Mario Draghi e Jean Claude Trichet in cui si chiedevano misure irrealizzabili in quel contesto e che fini’ quindi per destabilizzare il Governo in carica. Altra misura che favorì la caduta del governo Berlusconi e l’arrivo di Monti. Nessuno però c’ha detto che sia Monti, sia Trichet della Bce, sia il Presidente della Deutsche Bank Josef Ackerman sia il Presidente della Goldman Sachs Peter Sutherland fanno parte insieme del Direttivo del Gruppo Bilderberg ed erano presenti insieme alla riunione del 2011 proprio qualche mese prima dell’investitura di Monti come Presiedente del Consiglio ossia nel periodo in cui secondo l’ex segretario del Tesoro Timothy Geithner si consumò un complotto ai danni dell’Italia e proprio a Saint Moritz che secondo le rivelazioni del giornalista Alan Friedman fu il luogo dove in quell’estate Monti incontrò Carlo De Benedetti per discutere del suo possibile incarico di governo. Friedman ha però dimenticato o forse omesso volontariamente di raccontare che invece Monti in quel periodo e in quella location incontrò i 120 uomini più influenti del mondo alcuni dei quali nei mesi a seguire favoriranno proprio il suo arrivo alla Presidenza del Consiglio. I legami tra Mario Monti ed i vertici delle banche che hanno indotto la crisi sui mercati sono ben più stretti di quanto si possa immaginare. Essi infatti fanno parte insieme anche di altre organizzazioni ultraliberiste che hanno fatto esclusivamente gli interessi del capitalismo speculativo. Monti, Trichet, Sutherland e Draghi sono tutti membri del Bilderberg, i primi tre fanno ancora parte del Direttivo di questo Gruppo.Sono tutti membri della Commissione Trilaterale. Monti, Trichet e Sutherland si sono addirittura alternati alla Presidenza Europea di questa Commissione che racchiude tutti esponenti del capitalismo speculativo. Mario Monti è Presidente onorario della lobby Bruegel della quale Trichet è il Presidente. Trichet è a sua volta Presidente del Gruppo dei 30 del quale fa parte Mario Draghie guarda caso proprio Draghi e Trichet si scambieranno il posto alla guida della Bce ed insieme manderanno la lettera al governo Berlusconi. Quella stessa Bce che il giorno dopo che Monti fu nominato senatore a vita mandò i suoi emissari in Commissione Bilancio a minacciare i rappresentanti del nostro governo di sostenere il futuro governo Monti o non avrebbero più acquistato titoli di stato italiano mandando il paese in default come denunciato dal senatore Garavaglia. Ora capite i legami che ci sono stati tra Mario Monti ed i rappresentanti della finanza speculativa che hanno agito sui mercati in quel periodo. La denuncia di Geithner è da prendere in seria considerazione e non solo per l’autorevolezza del suo ruolo istituzionale al fianco di Obama ma perchè lui stesso proviene da quelle organizzazioni ed è addirittura membro del Gruppo dei 30 insieme a Draghi e Trichet. E’ evidente quindi che nessuno più di lui può avere chiaro il quadro della situazione e la prova degli accordi presi in quelle sedi ed è anche evidente che la sua denuncia denota una spaccatura nel Gruppo tra il fronte americano e quello europeo.
A farne le spese: Gli italiani.
Il golpe è servito.
Francesco Amodeo