In Puglia la crisi delle imprese sembra irreversibile: perché Vendola non tutela gli operai?

Sbatte i pugni Vendola, presidente della Regione, solo ora però che il disastro è irrecuperabile. Proprio lui, il comunista ecologista che è al governo regionale dal 2005 ed ha saputo incassare solo la crisi delle imprese, un disastroso bilancio, un grave scandalo sanitario e uno scempio ambientale con una Puglia diventata discarica a cielo aperto.

 

di Maria Cristina Giovannitti

 

Il lavoro nobilita l’uomo, anche se si può morire per esso. L’importante è avere un lavoro, ovviamente rispettando diritti e doveri del proletario. Questo dovrebbe essere il pane quotidiano di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia dall’aprile 2005 e leader di SEL che, da buon comunista quale si professa, dovrebbe prima di tutto fare gli interessi della classe operaia. Peccato che – dopo 8 anni di governo vendoliano – tirando le somme, la situazione pugliese non è delle migliori proprio in quei settori che Nichi avrebbe dovuto salvaguardare sopra ogni cosa.

 

CHIUDE BRIDGESTONE, A CASA 950 LAVORATORI – Tutti con le braccia conserte entro il 4 marzo 2014. E’ ufficiale e l’ha annunciato Franco Annunziato, amministratore delegato della Bridgestone Europe, a casa 950 lavoratori e la Bridgestone di Modugno, una succursale della multinazionale giapponese di pneumatici, chiude. I motivi tanti: la crisi economica che dal 2008 tiene depositi pieni di prodotti invenduti, la produzione bassissima e la concorrenza estera. La società giapponese sta investendo in altri Paesi come l’India, il Vietnam ma soprattutto la Polonia con una concorrenza spietata: manutenzione a basso costo e produttività alta. Insomma leggi di mercato che penalizzano, una già penalizzata Puglia. Il rischio più grande è soprattutto quello di non garantire la cassa integrazione perché i fondi bastano solo fino ad aprile. La Puglia , quindi, non ha le risorse per sostenere l’iter economico degli operai in difficoltà infatti la Regione ha chiesto al Governo, per la cassa integrazione, 200 milioni di euro ma gliene sono stati concessi solo 100 milioni. La Bridgestone è lavoro ma è stata anche morte per i 100 deceduti a causa dell’amianto presente nell’azienda. E tutto questo è avvenuto sempre con il tacito silenzio dell’amministrazione, alla cui guida c’e’ Vendola.

 

BRIDGESTONE, L’AZIENDA CHE HA SEMINATO MORTI E MALATI TRA I LAVORATORI – Secondo un’interrogazione parlamentare a firma di Pierfelice Zazzera del Idv molti operai della Bridgestone di Puglia erano seriamente preoccupati per la loro salute, proprio perché nello stabilimento da anni – i primi casi sono del 2007, quindi ben 6 anni fa - si sono verificati troppi casi di neoplasie polmonari, ispessimenti pleurici e mesoteliomi pleurici – il tipico tumore dell’amianto.

Nel 2008 i lavoratori si ammalavano con troppa frequenza per cui i medici, nominati dai giudici civili ai quali gli ex dipendenti si sono rivolti, dopo varie visite hanno confermato l’incidenza abbastanza alta di tumori per gli operai della B. di Modugno. Ma tutto tace.

 

Nel marzo 2011 sarebbero state accertate oltre 100 le morti causate dalle sostanze presenti nello stabilimento pugliese ed oltre 400 le persone ammalatesi di carcinoma polmonare. Oltre il danno la beffa: 800 richieste dei dipendenti fatte all’Inail per il riconoscimento dei danni subìti, domande tutte rigettate dall’Ente. Così, come troppo spesso succede, la gente comune fa quadrato intorno ai propri diritti, visto che i governanti si perdono in chiacchiere e teorie, e Vincenzo Chiedi e Vito Vasiento, ex dipendenti, fonda no l’Associazionedei familiari delle vittime e degli esposti all’amianto della Bridgestone Italia, ex Firestone Brema di Modugno.

E’ l’Associazione a denunciare certe anomalie: la B. tra il 1998 e il 2007 dietro compenso avrebbe precluso alle vittime il diritto di chiedere dei risarcimenti. Oltre a questo fatto scandaloso ci sarebbero anche episodi di mobbing e calcoli sbagliati per il trattamento di fine rapporto, dipendenti che hanno chiamato in causa l’azienda. E intanto i lavoratori continuano a morire per il lavoro.

 

NICHI VENDOLA IL COMUNISTA-ECOLOGISTA CHE NON HA SAPUTO TUTELARE I LAVORATORI E L’AMBIENTE – Il suo è un lungo governo cominciato in periodo pre crisi. Vero è che dal 2008 le leggi del mercato hanno penalizzato ogni settore ma i bilanci della Puglia sono quelli messi peggio in Italia, proprio lì dove alla guida c’è un comunista di fama, leader di SEL. Eppure Vendola ha incassato molti colpi e scandali, primo fra tutti quello della sanità pugliese tra mazzette, sprechi, escort e raccomandazioni . Infatti in meno di 48 ore a Vendola sono arrivati ben due avvisi di garanzia, uno per peculatoper una transazione di 45 milioni di euro e l’altro per abuso d’ufficio – perché avrebbe favorito un amico in un concorso per primari ospedalieri ma successivamente assolto dalle accuse. Eppure il pm Desirèe Degeronimo su di lui ha detto: “Con Vendola al potere, nella Regione non c’è più spazio per la legalità”.

Ma Vendola è anche un’ecologista sfegatato, a parole, mentre nei fatti – 8 anni di governola Puglia è diventata una discarica a cielo aperto e Legambiente ne ha denunciato lo scempio dove le bellissime grotte pugliesi – risorse ambientali – sono diventate delle pattumiere per automobili, rottami e sostanze tossiche. E poi, nota stonata, l’ok che Vendola ha dato all’inceneritore di Conversano.

In Puglia si contano 25 mila lavoratori in cassa integrazione e solo tra 2009 e 2011 le richieste sono cresciute in maniera esponenziale – nel 2009 le ore di cassa integrazione in deroga sono state più di 700 mila, nel 2010 hanno sfiorato 7 milioni di euro con un aumento del 829%. Ma ora che le risorse lavorative ed economiche, chi tutelerà gli operai?

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