IL SEGRETO VATICANO
Incontro con lo scrittore spagnolo Eric Frattini. Il suo best-seller “L’Entità” è stato un caso editoriale discusso in tutto il mondo, che ha preoccupato a suo tempo i palazzi del potere ecclesiastico di Roma
Di Alessandro Moriccioni e Andrea Somma
Chi immagina gli Archivi Segreti Vaticani come un dedalo infinito di corridoi e scaffalature polverose zeppe di documenti dimenticati e classificati come riservatissimi, non si allontana poi molto dalla realtà. Secondo una leggenda, la chiave delle stanze, che gelosamente custodiscono gli incartamenti e i fascicoli più scottanti, sarebbe appesa al collo di un ignoto monsignore, tanto arcigno quanto potente. Comunque stiano le cose, è proprio in quei corridoi che sono conservate le prove che attestano come, per quasi cinque secoli, la Chiesa di Roma abbia interferito nella politica di stati esteri, ordinato delitti e ordito complotti. Nelle leggende, però, c’è sempre un fondo di verità, tanto che nessuno di questi documenti può essere mostrato senza l’autorizzazione espressa del Papa. Semplici dicerie e pettegolezzi di palazzo? Quando un libro svela così tanti retroscena suisegreti del Papa, è ovvio venga da interrogarsi su ciò che segretamente avviene oltre il loggiato di San Pietro. Siamo certi che si amministri solo la fede e non qualcosa di ben più materiale? La reggia dei papi è piena di segreti, come dimostrato nei libri dello storico Claudio Rendina, ma l’esistenza in Vaticano di un servizio segreto organizzato e potente sembrava solo fantascienza. Sfortunatamente non lo è.
La Santa Alleanza
Nel 1566 Michele Ghislieri, all’epoca Gran Inquisitore di Roma, costituì una solida rete di spie nell’intento di tenere sotto controllo la condotta spirituale della Città Eterna. Nulla accadeva nel centro della cristianità senza che Ghislieri ne fosse a conoscenza. L’Inquisizione, legittimata con la travisata bolla di Innocenzo VIII contro la stregoneria e coadiuvata dal Malleus Maleficarum, l’infame guida ai supplizi e alla caccia alle streghe redatta da zelanti monaci, infuriava per l’Europa, ancora insoddisfatta dei massacri perpetrati contro Catari e Templari. Se non fosse stato per le sue credenziali e per l’intervento di alte cariche, che la storia vuole spagnole, persino Cristoforo Colombo sarebbe stato arso vivo o costretto ad abiurare. In poco tempo, un manipolo di uomini, divenuti spie della Madre Chiesa, viene trasformato in un reparto diintelligence organizzato ed efficiente agli ordini di un solo uomo: Pio V, al secolo Michele Ghislieri, nel frattempo salito al soglio pontificio. Questa prima squadra assunse il nome di Santa Alleanza, il cui scopo principale era di eliminare Elisabetta I d’Inghilterra, fiera oppositrice dell’autorità papale, estirpando così l’eresia protestante che si era radicata in Inghilterra con Enrico VIII. Il primo dei grandi complotti orchestrati dalla Santa Alleanza mirava proprio all’omicidio della regina inglese. Tra i congiurati vi era la sfortunata Mary Stuart regina di Scozia, confinata da Elisabetta I in un castello e alla fine decapitata. Da questa sfortunata impresa, che ricorda in parte l’attentato ad Adolf Hitler ad opera del colonnello von Stauffenberg nel 1944, ha inizio l’avventura, che dura da quasi cinquecento anni, del servizio diintelligence più lungimirante del mondo. Con migliaia di nunzi apostolici, cardinali, vescovi e semplici prelati, il Vaticano vanta la rete di agenti segreti più capillare del pianeta. Nessuno, nemmeno la CIA, può minimamente sperare in un supporto simile.
Un libro inattaccabile
L’Entità è il nome in codice attribuito dalla CIA, dopo la Seconda Guerra Mondiale, allaSanta Alleanza. Ma è anche il titolo del controverso libro di Eric Frattini. Come spiega nella sua introduzione, e come ci ha ribadito direttamente, esistono numerosi documenti e copie di essi, un tempo riservati, ma oggi accessibili agli storici, che analizzano il servizio segreto del papa sin nei minimi dettagli. Non che ricostruirne la storia sia stato semplice per Eric, ma la scelta di passare dal progettato libro sulla storia della CIA all’Entità è stata la migliore che avrebbe mai potuto compiere. Ci sono voluti anni per realizzare quest’opera, ma nessuno può contestarne le fonti. Innumerevoli archivi consultati, oltre duecento note e numerosi lettori che dall’incredulità sono passati alla storia vera fatta di documenti redatti da esperti, spie ed agenti segreti di tutto il mondo. Nel primo incontro con Eric, intuendo il nostro stupore e la nostra incapacità di comprendere come avesse fatto a ottenere tutte quelle informazioni segrete, affermò: «Quando c’è un documento in un archivio, deve esistere una copia in qualche altro archivio: questo mi ha aiutato a localizzare documenti sull’Entità in Argentina, Israele, Gran Bretagna, Portogallo, Francia, Germania, ecc… E così poco a poco si è cominciata a delineare la storia dell’Entità dal pontificato di Pio V a Giovanni Paolo II».
Quale peso ha nella società odierna l’Entità? Con questo interrogativo, a seguito di vari contatti telefonici, il 30 Dicembre abbiamo incontrato il giornalista e autore del libro. Eric Frattini è amico di Terra Incognita da quando, con l’uscita del suo volume nel nostro paese, lo intervistammo pubblicando l’articolo in italiano e in spagnolo. Fummo i primi in assoluto a presentare questo autore, esperto di intelligence, al pubblico italiano. L’intervista, che sino a pochi mesi fa era il secondo pezzo più cliccato del suo sito ufficiale, venne ripresa anche dal sito di Fazi Editore, che aveva pubblicato il libro di Eric, e venne poi riproposta dalla rivistaMystero. Di passaggio a Roma per le vacanze di Natale, e grazie all’interessamento di Adriano Forgione, al nostro incontro Frattini fu subito chiaro su un punto: questa sarebbe stata l’unica intervista concessa durante tutto il suo soggiorno tra Roma e Venezia. Frattini aveva infatti trascorso gli ultimi mesi in giro per l’Europa a presentare le numerose edizioni de L’Entità, che solo in Italia ha venduto oltre 45.000 copie ed è stato tradotto in molte lingue, con grande successo ovunque nel mondo. Ci avvertì che avrebbe potuto restare con noi solo una ventina di minuti , ma poi abbiamo passato insieme quasi due ore.
La Guerra tra massoni e clero
Attualmente esiste una guerra ben visibile a tutti tra lo Stato italiano e la Chiesa di Benedetto XVI per molte diverse ragioni. Per certi versi potremmo aggiungere che esiste anche una diatriba tra Massoneria regolare (e regolarmente scomunicata) e alto clero, per incompatibilità con la fede. Come riportato nel libro “Fratelli d’Italia” di Ferruccio Pinotti, molti dei nostri governanti appartengono a logge massoniche politicizzate interessate all’alta finanza e sempre più spesso alla filantropia di bassa lega. Ma esiste anche una guerra più subdola. Quella tra la Massoneria vaticana, formata da alcuni alti prelati, e i nemici rappresentati dai papi, quasi tutti contrari a tale istituzione. O almeno così è stato nel nostro recente passato. Durante il periodo in cui lo scandalo del Banco Ambrosiano, dei massoni Calvi e Sindona, teneva l’opinione pubblica impegnata, lo IOR di Monsignor Marcinkus aveva appena finito di foraggiare, per ordine diretto di Sua Santità Giovanni Paolo II, il partito Solidarnosc per abbattere il comunismo in Polonia. Gli stretti rapporti tra Massoneria e Chiesa furono certamente alla base del complotto che solo grazie ai servizi segreti Vaticani evitò l’uccisione di Giovanni Paolo II. Tra le varie ipotesi avanzate su questo periodo della storia, c’è quella secondo la quale la povera Emanuela Orlandi fu rapita e uccisa, dagli attentatori del Papa, forse per ricattare il padre, funzionario che lavorava in Vaticano.
Due chiacchiere con Eric Frattini
Girammo un paio di domande sulla questione massonica e sulla Orlandi ad Eric, che confermò: «È opinione comune che Emanuela Orlandi sia stata uccisa e potrebbe essere stata murata nel pilone di cemento di qualche parcheggio sotterraneo, magari proprio qui a Roma… Ad ogni modo mi piacerebbe scrivere un libro sulla Massoneria e sull’implicazione di questa istituzione negli eventi appena narrati, anche se ne parlo già ampiamente ne “L’Entità”. Ma ogni volta il lavoro sembra arenarsi. Insomma, a qualunque livello arrivi prima o poi il lavoro si ferma e non c’è modo di proseguire…»
Frattini lamentò, in verità con molta ironia, le critiche assurde ricevute da gente che non aveva la minima idea di cosa egli avesse scritto, ma afferma di non essere stato mai apertamente osteggiato. Molti dei suoi detrattori si sono ricreduti e il suo libro ha aperto la strada ad altri volumi dello stesso genere.
«Quello che ha venduto di più è stato l’ottimo “I Servizi Segreti del Vaticano” di David Alvarez. Ve lo consiglio caldamente».
Pur essendo eccellente, il libro di Alvarez non risulta leggero e fresco nel linguaggio come l’Entità, manca dell’impronta del giornalista che cerca di rivolgersi a un pubblico più vasto. Tuttavia precisò Eric: «Alvarez è un professore di Scienze Politiche ed ha scritto un ottimo libro anche se lui pone l’accento su vicende più recenti. Il suo lavoro parte infatti dall’epoca napoleonica… Certo, non ha venduto quanto il mio libro… ma è un testo fondamentale secondo me!»
È a questo punto che Massimo Garofalo, direttore editoriale di Rockshock, è intervenuto in qualità di interprete (Eric, di origine italiana, capisce abbastanza bene la nostra lingua) pose la domanda-chiave: Quanto ha influito sulle vendite e sul successo del tuo libro, in Spagna e nel resto del mondo, il fenomeno “Codice da Vinci”? Non pensi che “L’Entità” abbia interessato tanti lettori occasionali proprio a causa della lettura del best seller di Dan Brown? Frattini, replicò divertito e tranquillo: «Questo è vero. Tanto che la prima edizione del “Codice da Vinci” è del 2003 mentre il mio libro fu pubblicato per la prima volta in Spagna nel 2004. Il best seller di Dan Brown ha semplificato molto l’approccio del mio libro con il pubblico dei lettori. Tuttavia l’opera di Brown è un racconto di fantasia incentrato sulla discendenza del Cristo. Il mio libro non tratta affatto di argomenti religiosi o esoterici. È storia vera, desunta dai tanti documenti che ho consultato a Langley, la sede della CIA, e in tanti altri archivi in giro per il mondo. Penso che il mio libro dimostri quanto la realtà superi spessissimo la fiction. Ne “L’Entità” non ci sono opinioni né mie, né di nessun altro. Mi sono semplicemente attenuto ai fatti».
Eric Frattini iniziò a dipanare con passione la trama dei due nuovi romanzi in uscita, Il Quinto Comandamento,edito da Punto d’Incontro, e il suo seguito, Il Labirinto d’Acqua, edito da Ponte alle Grazie. «Per scriverli mi sono documentato molto. Ad esempio, trattando questioni riguardanti un killer che deve compiere degli omicidi mirati, mi avvalgo di informazioni ottenute intervistando agenti di polizia esperti in materia, anche se in alcuni casi essi hanno fatto riferimento a tecnologie inesistenti all’epoca in cui i romanzi sono ambientati. L’ambiente resta comunque quello degli intrighi nei palazzi del potere ecclesiastico e dei servizi segreti del Vaticano».
Alla fine del nostro incontro, lo scrittore spagnolo ci ha salutato così: «Sarò presto di nuovo a Roma per presentare i miei libri. Sarei felice se veniste anche voi. Magari questa volta qualche importante organo di stampa si accorgerà del mio libro e ne parlerà. Quando è uscito “L’Entità” nessuno ha voluto parlarne tranne voi e pochi altri. Ve ne sono grato perché è anche grazie a voi se il mio libro ha avuto successo in Italia».
Uscimmo dall’albergo e dopo un abbraccio sincero con Eric ci avviammo ognuno per la sua strada, ma tutti e tre avevamo avuto la stessa sensazione. Eric incarna alla perfezione l’amico spagnolo con cui ridere durante una cena spensierata, ma soprattutto è l’onesto e serio giornalista che da inviato di guerra diviene lo storico modello, che molti altri professionistidella materia vorrebbero essere. Chissà se un giorno sui libri di scuola dei nostri discendenti figureranno anche i nomi di tutti quegli agenti segreti che nell’ombra hanno fatto la storia. Una storia dalle tinte fosche, ma che è l’unica che abbiamo.