E in Rai spendono dieci milioni di euro per il talent “The Voice”: ne vale la pena? I numeri dicono no

Dopo lo scandalo del Festival di Sanremo, per cui si sono spesi 18 milioni, ecco che assistiamo all’ennesimo spreco targato Rai, proprio mentre 600 persone rischiano di essere “esodate” dall’azienda di viale Mazzini. Tutto previsto dal direttore generale Luigi Gubitosi che per “The Voice” non ha badato a spese, riesumandolo dopo che era stato dichiarato non fattibile nel giugno scorso. Cosa è cambiato da allora?

 

di Viviana Pizzi

 

THE VOICE: UNO SPRECO DA DIECI MILIONI IN ONDA SU RAI 2

Si tratta del talent show della musica partito su Rai 2The Voice” un format olandese che di fatto sostituisce il pensionato X factor passato sulle reti Sky già dallo scorso anno. Un trasloco completo che comprese anche la conduttrice strapagata Simona Ventura.

Questo nuovo talent show della musica, che probabilmente ci regalerà proprio il prossimo vincitore del festival di Sanremo 2014, costerà alla Rai la cifra esorbitante di 10 milioni di euro tra conduttore, giurati e altre spese da pagare.

A noi in un momento di crisi come quello che sta vivendo la Rai questa cifra sembra addirittura scandalosa. C’è da comprendere che 18 milioni di euro per il festival di Sanremo potevano essere utili per il rilancio dell’immagine italiana nel mondo ma a chi serve questo talent show? A scoprire talenti musicali? Forse sì ma esistono anche altri modi per emergere come quelli delle serate nei locali dove i talent scout si recavano fino a dieci anni fa per scoprire voci che meritavano di stare nel panorama dorato della musica italiana. Così è stato per molti dei big che ancora cavalcano le scene della musica. Scoprirli così portava alla Rai un risparmio non indifferente.

Questo carrozzone permetterà tuttavia il ritorno in Rai dopo anni del casco d’oro di Raffaella Carrà, di Piero Pelù, di Riccardo Cocciante e di Noemi nata anch’essa dall’esperienza di X Factor. Il conduttore sarà Fabio Troiano.

Cosa prevede il programma? Tredici serate che andranno in onda il giovedì sera dal 7 marzo al 31 maggio. Il vincitore, che verrà scelto tra sedici talenti divisi in quattro squadre, si aggiudicherà un contratto con la Universal Music.

 

LA POLEMICA PER LA PARTNERSHIP CON RTL 102.5

Tuttavia non è solo lo spreco di denaro che non fa felice l’Usigrai, il sindacato che difende i diritti dei dipendenti Rai. C’è infatti lo scandalo nello scandalo ed è dovuto alla partnership decisa da Gubitosi. Infatti il commento radio della trasmissione non è stato affidato a Radiorai e in particolare a Radio Uno che di solito è partner di Rai 2 quando vanno in onda questi spettacoli.

Il tutto è stato invece affidato ai concorrenti di Rtl 102,5 la radio leggera e fresca diretta da Lorenzo Suraci. Per l’Usigrai e il comitato di redazione di Radiouno si tratta di “una scelta miope che mortifica il lavoro di giornalisti, conduttori, tecnici e impiegati della Rai che favorisce la concorrenza in una vicenda che appare tanto immotivata in un momento in cui l’azienda dovrebbe essere impegnata nel rilancio della radiofonia Rai”.

 

UNO SPRECO RIESUMATO DALLE CENERI DI RAI 1

Il parto di “The voice” è stato comunque travagliato. Sarebbe dovuto partire nel 2012 ma il taglio di 3,5 milioni di euro previsto nelle casse di Rai 1 ( la rete originaria alla quale era destinato il talent) lo ha di fatto bloccato nel giugno scorso. Il casting era certo più originale rispetto a quello andato in onda giovedì. Il conduttore Carlo Conti sarebbe certamente costato di più e forse anche la giuria che doveva essere composta da Massimo Ranieri, Gigi D’Alessio, Giusi Ferreri e Roby Facchinetti. La data di partenza doveva essere mercoledì 5 settembre per 13 settimane.

Cosa avvenne? Che il precedente direttore generale della Rai Lorenza Lei decise di tagliare sui costi di 3,5 milioni di euro proprio su Rai 1 decidendo che il programma The voice, che sembra non essere altro che un remake di origini olandesi di X factor, non doveva vedere la luce. Lo fece sostenendo che Rai 1 non avrebbe aiutato il decollo dello show. In onda su Rai 2? Per Lorenza Lei il progetto era tutt’altro che attuabile perché il costo di dieci milioni di euro fu giudicato insostenibile.

Cosa è cambiato tra le due gestioni Rai? Che Gubitosi alla faccia della crisi e del taglio di 600 persone tra tecnici e giornalisti, abbia deciso in questo caso di dire sì alla politica degli sprechi alla faccia di quello che, secondo Lorenza Lei, avrebbe rischiato di chiudersi con un clamoroso flop. E lo sapevano bene anche cantanti del calibro di Tiziano Ferro, Claudio Baglioni, Giorgia, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Elisa e Laura Pausini che avevano risposto con un bel no alla richiesta della Rai di averli come giudici.

 

I RISULTATI DELL’AUDITEL DANNO RAGIONE A LORENZA LEI

Impietosi i risultati auditel danno ragione a Lorenza Lei. The voice nella prima serata di Rai 2 non solo non vince la serata ma finisce addirittura al terzo posto con 3,376milioni di spettatori e un 12,34% di share. Numeri lontanissimi da quelli di Sanremo. La serata è stata vinta dalla fiction con Elena Sofia Ricci “ Che Dio ci aiuti 2” che è stata vista da 6,125 milioni di spettatori con uno share del 21,02%. Un lavoro, quello di Rai 1 che ha quasi doppiato il talent milionario. Molto meglio è andata anche la prima tv Canale 5 del film di Claudio Bisio “Benvenuti al Sud” che ha fatto registrare 6, 084 milioni di telespettatori con uno share del 21,05%.

Su La7 la puntata di ‘Servizio Pubblico’, con Michele Santoro, è stata vista da 2,858 milioni di telespettatori (11,64%). Su Retequattro la partita di Europa League Tottenham-Inter ha ottenuto 2,535 milioni per uno share dell’8,51%. Su Italia 1 il film ‘Shooter’ si è fermato a 1,833 milioni di telespettatori (6.63%), mentre su Rai3 ‘Un eroe dei nostri tempi’, con Alberto Sordi si è fermato a 625.000 telespettatori (2.07%).

Insomma il programma non ha affatto sfondato anzi. Il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone parla di ottima risposta di pubblico per il talent. Noi pensiamo che essere quasi doppiati da una fiction versione femminile di Don Matteo e da un film già visto al cinema e sulle pay tv di Mediaset Premium e di Sky non sia affatto un bel risultato. Ci sono altre dodici serate per fare meglio.

Auguri “The Voice” anche se il successo è lontano da quello dell’originale “The voice” soprannome dell’eterno Frank Sinatra.

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