CONSUMI: I NUMERI "GRECI" ARRIVANO IN ITALIA. MA LA STAMPA IGNORA LA VERA CRISI

Chi taccia gli analisti che fanno paralleli con la Grecia di essere dei meri pessimisti che fanno male al paese non ha capito un bel niente.

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Perché non sarà con dosi massicce di ottimismo (abbiamo già dato nei governi scorsi) o con derive menefreghiste che si uscirà da una crisi che, solo oggi, in Italia sta mordendo con tutti e trentadue i denti. Secondo una rilevazione di Terna, l’effetto crisi si abbatte sui consumi elettrici, con un crollo a febbraio nonostante il freddo. Un altro sintomo di come la deriva ellenica sia ormai giunta, strabordante, anche nel nostro paese. Con conseguenze chirurgiche nella vita quotidiana dei cittadini. Già lo scorso anno si erano registrati i numeri allarmanti delle associazioni dei consumatori, secondo cui almeno il 20% degli italiani aveva iniziato a risparmiare pesantemente sulla spesa settimanale, con un minor consumo di pesce e carne, preferendo cibi più economici come pasta e pane.
E ancora, altro taglio significativo nel settore della sanità, con famiglie che preferivano lunghe code alle Asl per visite specialistiche piuttosto che scegliere gli studi privati, con i casi più gravi che, non potendo attendere i tempi biblici della sanità pubblica anche per quanto riguarda la prevenzione, potevano dare seguito ad aggravamenti.

Le storie di crisi in Italia non mancano: ad agosto ha chiuso i battenti un marchio storico del made in Italy, come Richard Ginori, con lavoratori rimasti a casa. A cui ha fatto seguito le cartiere Burgo, altro pezzo da novanta del nostro paese e, notizia di ieri, lo stabilimento Bridgestone di Bari con quasi mille lavoratori che entro un anno rimarranno senza stipendio e senza un futuro. E poi il caso Sulcis, l’Ilva, le imprese del nord est che chiudono e i cui titolari di suicidano nel silenzio colposo di molte penne nazionali che preferiscono vergare di conclavi o gabinetti di crisi romani. Mentre il paese reale, non quello di plastica o quello dei manager di stato per tutte le stagioni, urla tutta la sua disperazione, proprio come la vicina Grecia. Dove una donna che vive con un figlio disabile, Panagiota Asimakopoulou Katarrachi, per le ristrettezze imposte dal memorandum ormai vive al lume di candela nella sua casa di Pyrgos, perché non può più permettersi l’energia elettrica. Lo stato le ha tagliato la luce perché, a fronte di una pensione di appena 400 euro, ha bollette non pagate per duemila euro. Numeri da crisi, vite distrutte.

 
 
Fonte: https://www.glialtrionline.it/2013/03/05/consumi-i-numeri-greci-arrivano-in-italia-ma-la-stampa-ignora-la-vera-crisi/. - Tratto da: frontediliberazionedaibanchieri.it

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