Troppi gruppi anti-casta senza IDEE. di Ettore Ribaudo

La campagna “moralizzatrice” degli anti-casta, ormai dilaga ovunque. Ma solo in rete e nei social network, e non sui quotidiani a grande tiratura. A questo punto, come vuole la proverbiale locuzione latina, mi sono chiesto: cui prodest? (“a chi giova?”).

Fino a quando a protestare contro indennità, vitalizi e privilegi vari dei parlamentari erano i grillini (con Grillo che è la massima espressione di Dietrologia, Demagogia e Populismo, insieme a Vendola) o il popolo viola, tutto sembrava regolare e per certi versi coerente. 

Ma quando hanno cominciato ad accodarsi i quotidiani di ogni orientamento, comprese le corazzate di Repubblica e del Corriere (che ricevono contributi a fondo perduto dalla Legge per l’editoria, che si sono guardati bene dall’inserire negli elenchi degli sprechi), allora ho incominciato ad avere qualche prurito; è divenuta una vera allergia quando anche il paludatissimo TG1 ha dato voce alla rivolta anti-Casta, attaccando il bilancio della Camera come se fosse la causa principale della voragine del debito pubblico italiano. 

E quindi, dopo aver messo alla gogna non solo i parlamentari, ma anche i consigli regionali, le province, e tutti i consigli comunali, quasi che bisognasse vergognarsi di essere stati eletti e sentirsi accusati di “vivere sulle spalle del popolo”, ecco che iniziano ad arrivare le proposte per porre rimedio a questo sperpero: abolire le province, ridurre il numero di senatori e deputati, ridurre il numero dei consiglieri regionali, provinciali, comunali, tagliare tutte le indennità.

L’idea che sta avanzando nel paese è che tutti coloro che ricoprono una carica elettiva fanno parte della Casta e che la Casta è uno sperpero di denaro pubblico. 

Non ci vorrà molto, dopo che tutti si saranno convinti che deputati e senatori sono troppi, a far passare l’idea che avere due Camere è un lusso che non ci possiamo più permettere, che forse ne basterà una sola, magari con poche decine di rappresentanti, e poi sarà un bel risparmio abolire anche quella (…tanto nel “parlamento” si fanno solo chiacchiere…) e affidare tutto il potere al governo, che basta e avanza!

La vera Casta (cioè i gruppi economici e finanziari – proprietari anche di quotidiani e televisioni -che non hanno bisogno di passare dalla prova elettorale per esercitare il proprio potere) ha tutto l’interesse a favorire lo tsunami anti-casta: meno deputati significa meno controllo, e sarà più facile comprare i pochi rimasti che saranno emanazione diretta dei partiti di governo e non più rappresentanti del popolo eletti nel territorio, come voleva la Costituzione.

L’operazione, pianificata dalla P2 di Licio Gelli, di svuotare il parlamento delle sue prerogative di rappresentanza popolare e controllo sull’esecutivo, dopo essere passata dalla liquidazione del sistema proporzionale al presidenzialismo di fatto, si sta concludendo con la spallata dell’anti-casta.

Si riempiono le pagine di facebook e dei giornali con invettive contro l’indennità di funzione parlamentare, e si tace (con rare eccezioni nel mondo pacifista, nonviolento e cattolico)  sulla voragine delle spese militari, dei costi per i cacciabombardieri F35 e per le missioni di guerra in Afghanistan e Libia. 

Basterebbe il taglio del 10% di queste voci per coprire l’intera manovra, ma si preferisce dissertare su quanto costano i viaggi aerei dei parlamentari che vanno a Roma.

Evidentemente c’è una regia. 

I direttori dei quotidiani, da Repubblica al Corriere, da Libero al Giornale (che hanno stipendi più alti dei parlamentari) attaccano la Casta, come se loro stessi non ne facessero parte, e si guardano bene dallo spiegare ai lettori che vi è un’altra Casta – quella militare – che pesa veramente sul debito pubblico; non spiegano i costi della Finmeccanica perchè i loro editori fanno parte della stessa famiglia industriale. E’ molto più facile e popolare giocare al tiro al piccione-parlamentare che studiare e denunciare il complesso militare-industriale.Se c’è un motivo serio per condannare il Parlamento è quello di aver violato la Costituzione, che “ripudia la guerra”, con il voto a favore dei Bilanci militari e delle missioni belliche all’estero.Se tutti gli anti-casta concentrassero le loro energie su questo, avremmo risolto gran parte dei nostri problemi.

Adesso però assistiamo su internet ad una "rivoluzione" contro la casta; cioè la nascita di una pletora di gruppi anti-casta, senza idee o progetti ma formati con il solo scopo di darsi visibilità o dare visibilità ai loro ideatori, senza curarsi di fare programmi o dare idee sui problemi che affliggono la nostra tanto bistrattata Italia!

L'Italia si fa unendosi tutti quanti!! Uniti si vince, divisi si perde solo tempo!!

Non amo disperdere il mio tempo e se le persone non parteciperanno in modo adeguato ed i responsabili di Gruppi, Movimenti, Liste e Comitati, non tornano con i piedi per terra e diventano umili, semplici e scendono dal piedistallo, senza sentirsi tutti il nuovo Premier d'Italia, abbiamo finito tutta l'opera prima di cominciare: cioè ... abbiamo costruito un castello di sabbia!!

Io avviso i naviganti, il nostro Gruppo e i gruppi amici o le unioni si consolidano, oppure noi andremo avanti da soli.

Uniti e coesi incuteremo un sano e motivato timore ai nostri nemici, divisi faremo ridere solamente i polli!

Non vogliamo mischiarci con persone, di dubbia fama o in odor di Mafia che con pochi iscritti, si sentono già Napoleone.

Credo di essere stato comprensibile a tutti e vi chiedo di unirvi e lavorare insieme a noi in umiltà, senza disperdere energie e tempo in cose faziose ed inutili.

Da noi sono confluiti i seguenti gruppi: Cambia Italia e Italia Garantista; chi vuole essere l'altro gruppo che si unisce nelle battaglie che stiamo facendo per il POPOLO?

 Ettore Ribaudo

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