La diagnosi e la cura farmacologica per l’ ADHD violano l’infanzia

La diagnosi e la cura farmacologica per l’ ADHD violano l’infanzia

 
La diagnosi dell’ADHD o disturbo da deficit di attenzione e iperattività segna uno dei punti più oscuri dell’intera medicina moderna. Da quel momento il mondo dell’infanzia viene violato sistematicamente da una psichiatria senza anima. La storia dell’ADHD gira intorno ad un farmaco, il metilfenidato, della stessa famiglia delle amfetamine che si occupa del “reuptake” della dopamina, ovvero del recupero da parte delle terminazioni neuronali della dopamina rilasciata in seguito a stimoli.

In molti casi la prescrizione del Ritalin nei bambini, visti i gravi effetti collaterali, è un crimine contro l’umanità. Big Pharma, per vendere i suoi prodotti, cerca di far dichiarare malati un numero sempre maggiore di bambini e prima o poi dovrà risponderne di fronte ad un tribunale. Comunque per uscire da questo dramma non ci si può affidare soltanto alla condanna, è necessario ritrovare la dignità di essere umani.

In questi giorni l’uscita del documentario di Stella Salvino dal titolo :” ADHD Rush Hours” accende i riflettori sulla problematica del deficit di attenzione e di iperattività. Dal trailerhttps://www.mymovies.it/film/2012/adhdrushhour/trailer/ si apprende che il film riprende le testimonianze di pazienti, genitori, psichiatri e volontari per rispondere alla domanda cruciale intorno all’ADHD: milioni di bambini sono considerati malati e se ci fossimo sbagliati? ...




Era il 1980 quando l’ADHD fu catalogata per la prima volta nel DSM, manuale dei disturbi psichiatrici. Da quel momento i casi accertati aumentarono in maniera esponenziale. Il numero delle diagnosi del deficit di attenzione passarono dai 150.000, del 1970, al milione, del 1990 .Al momento, negli Stati Uniti, l’8% della popolazione infantile rientra nella casistica dell’ADHD .

Ma chi è che giudica chi?. Nel trailer alcuni psichiatri, forti di studi specifici, esprimono dei dubbi sulla corretta diagnosi dei casi di ADHD. Intanto non tutti i “malati” di ADHD negli Stati Uniti verrebbero considerati tali in Italia ed inoltre nel giudicare la “anormalità” di un bambino rispetto ad un altro, si entra in un terreno minato. Cosa vuol dire essere normale?

Tutti i bambini sono caratterizzati dalla vitalità. Da sempre i bambini sono molto attivi. Invece per la psichiatria moderna la vitalità è un problema. Vi sembra normale considerare malato un bambino perché non sta fermo, giocherella con le mani, si comporta come se fosse azionato da un motore, non riesce a stare in silenzio, parla troppo interrompendo gli altri e invece di stare seduto corre via. Per il DSM basta che anche una sola di queste espressioni comportamentali venga rilevata per iniziare a considerare l’ipotesi che il bambino possa essere affetto da ADHD.

Nel documentario una mamma racconta che per far diventare suo figlio come gli altri e soprattutto per fargli proseguire gli studi gli ha somministrato il Ritalin. Il ragazzo risponde che quando prende il farmaco non è più lui, si sente freddo. Un’altra madre racconta di aver provato terrore nel non riconoscere lo sguardo del figlio. Secondo gli studi della Scuola di Palo Alto, quando in una famiglia vi è un componente in difficoltà il problema riguarda la comunicazione fra tutti i membri della famiglia. I bambini con il deficit di attenzione e iperattivi richiamano gli adulti a compiere il loro compito. La regista Stella Savino ci ricorda che Giovanni Bollea, un noto neuropsichiatra infantile scomparso nel 2011, curava il 90% dei casi mandando i bambini in bici con il papà.
 
Si può anche leggere: 
"GIU' LE MANI DAI BAMBINI"
DSM-5 - Manuale dei disturbi psichiatrici

 

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